Il mondo è sconvolto. Di fronte alla sofferenza umana, alla violenza, allo sfacelo ambientale e a quella che sembra essere l’autodistruzione della civiltà sperimentiamo paura, rabbia e impotenza. Una insicurezza che può farci ripiegare su noi stessi, inducendo i nostri cuori ad atrofizzarsi, a rattrappirsi, a indurirsi e quindi a chiudersi definitivamente. Come possiamo riscoprirci compassionevoli con noi stessi e con gli altri e stare al fianco di coloro che hanno bisogno del nostro aiuto?
Per Pema Chödrön la pratica della bodhicitta è il modo migliore per un nuovo e più umano vivere insieme. Tutti, nel nostro profondo, siamo buoni e amorevoli, ma conosciamo anche sentimenti di disagio, vulnerabilità e disperazione. Comprendere intimamente che ogni essere riflette il nostro essere ci aiuta a coltivare la saggezza interiore, dandoci il coraggio di accettarci con il nostro bagaglio di dolori e aprirci a un sentimento diffuso di accoglienza, preludio di quella gioia che deriva dalla vera solidarietà nei confronti degli altri.
L’autrice ci invita a una metamorfosi necessaria e inderogabile: attraverso la compassione e il rafforzamento dei legami si creano straordinarie opportunità per evolvere. Un accorato appello per imparare ad amare il mondo così com’è, anche in tempi difficili e di profondo cambiamento. Un’opera ricca di spunti di saggezza, pregna di riflessioni, che offre una chiave di lettura per individuare la radice comune che, in un mondo sempre più diviso, è importante riconoscere anche quando sembra inaccettabile.
Condividendo inediti episodi della sua poliedrica vita e semplici ma efficaci esercizi quotidiani, Pema Chödrön illustra come, anche nelle circostanze più difficili, si possa agire per diventare fulgidi e compassionevoli membri di questa nostro mondo.