Our love
3 MINUTI DI LETTURACitazioni libere e scelte fra libri spontanemente incontrati
“Ero terrorizzata dal sesso. (…)
Non intendevo perdere la verginità con qualcuno di mio gradimento, per non rischiare della prima persona con cui avessi fatto sesso. Volevo farlo con qualcuno di cui non mi importava nulla. Sapevo che quando una ragazza andava a letto per la prima volta con un ragazzo, di solito era innamorata di lui; ma poi immancabilmente il ragazzo la lasciava, e lei soffriva. Volendo evitare tutto ciò, escogitai un piano: avrei cercato un ragazzo noto per avere un’intensa vita sessuale, e lo avrei usato per perdere la mia verginità. Dopo di ché sarei stata normale come tutte le altre. Ma doveva succedere di domenica, verso le dieci, per dire a mia madre che andavo al cinema, che facevano una proiezione mattutina, di sera, infatti non mi avrebbe lasciato uscire. Così andai all’accademia, mi guardai in giro e scorsi un tipo noto per frequentqre feste e bisbocce. Era perfetto, sapevo che gli piaceva le musica, così andai da lui e gli dissi:” sai ho il nuovo disco di Perry Como. Ti va di sentirlo?” Non posso prestartelo ma possiamo sentirlo insieme. Così il tipo disse “va bene, quando?” E io ” che dici di questa domenica?” “A che ora?” “Alle 10 di mattina” “Sei matta?” scattò lui. “d’accordo” dissi “alle 11?” (…) facemmo sesso senza neanche essere completamente svestiti, e gridai. Allora lui si accorse che ero vergine e si arrabbiò così tanto da cacciarmi di casa. Ma ero fiera di essermi tolta il pensiero. Avevo 24 anni. Vivevo ancora con mia madre, che pretendeva che fossi a casa alle 10 di sera.
Durante l’ultimo anno dell’accademia mi innamorai… Aveva un grande talento e una testa che funzionava in modo imprevedibile. Era diverso da chiunque avessi conosciuto. le sue idee erano le cose più sexy di lui. Cominciammo a stare insieme ma ogni sera dovevo essere a casa alle 22.
Era una strana storia quella tra Nesa e me. Tra noi l’attrazione era forte, e io volevo sempre fare l’amore ma lui non riusciva mai a portare a termine il rapporto. la cosa era frustrante per entrambi. Ma poi, non so come, mi ritrovai comunque incinta. Abortii. Il primo dei tre aborti che feci in vita mia. Non ho mai voluto avere bambini. (…) Il mio pensiero dominante era la libertà.
(…)
“Quand’ è il tuo compleanno?” chiese Ulay. “Il 30 novembre” risposi. “Impossibile” fece lui “quello è il mio compleanno ” “ma dai” (…) quella sera tornammo a casa sua e restammo a letto per i dieci giorni successivi, la nostra intensa alchimia sessuale fu solo l’inizio. Il fatto che fossimo nati lo stesso giorno era più di una coincidenza, fin dall’inizio respirammo la stessa aria; i nostri cuori battevano all’unisono. Ciascuno finiva le frasi dell’altro, sapendo esattamente che cosa aveva in mente, anche quando dormiva; parlavamo in sogno e nel dormiveglia, e poi ci svegliavamo e e continuavamo il discorso. Se mi facevo male a un dito sul lato sinistro, lui si faceva male al suo dito sul lato destro. Quell’uomo era tutto ciò che volevo e sapevo che lui provava lo stesso per me. (…)
E per quanto fossi pazza di lui, per quanto respirassi la sua aria, mi esaltassi per le sue gioie e soffrissi i suoi dolori, sotto sotto percepivo una certa ambiguità. Sentivo che non avrei mai potuto avere un figlio da Ulay, perché lui aveva sempre abbandonato tutti… al tempo stesso credevo che la nostra collaborazione sarebbe durata per sempre. Ulay e io cominciammo a progettare di fare arte insieme.
Mi rendo conto che è un tema a cui ritorno costantemente: cerco sempre di dimostrare a tutti che posso farcela da sola, che posso uscirne intera, che non ho bisogno di nessuno, e anche questa è una maledizione, in un certo senso, perché sono sempre occupata a fare cose -a volte troppe- e perché sono stata lasciata da sola (come in un certo senso desideravo) e senza amore.
Marina Abramovic “Attraversare i muri”
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